mercoledì 5 settembre 2012

L'aracnofobia

E' dura per me parlare di questo argomento ma volevo condividere con voi questa mia paura.
L'aracnofobia come tutti sanno è la paura dei ragni. Nel mio caso non è paura ma vero e proprio terrore.
E' una paura irrazionale, derivante molto spesso da esperienze personali che hanno influenzato la persona in modo negativo. Si può avere paura anche perchè un nostro caro ha il terrore e così lo trasmette a noi. Vedendo un ragno si ha l'angoscia di poter essere imprigionati nella sua ragnatela, questo è un messaggio che indica il non volare nessuno che ci soffochi o che ci tenga prigionieri. Simboleggia anche la paura di morire.
Il ragno per alcuni è il simbolo della vita, è l'essere a due facce che rappresenta il bene e il male di una persona. E' l'anima che di notte esce dalla nostra bocca.
Ciò non toglie che molti ne hanno paura. Come in tutte le fobie ci sono forme più o meno gravi, dal semplice fastidio nel vederlo in foto o sul muro, ai veri e propri attacchi di panico. I sintomi sono: sudorazione, respiro affannoso, nausea e aumento del battito cardiaco.
L'aracnofobico ha la perenne angoscia che l'animaletto gli venga incontro. Ha paura di sentirselo camminare addosso con quelle lunghe zampette. La fobia verso il ragno si estende anche alla ragnatela che, toccandola, da un senso di soffocamento per essere stati come imprigionati. Ovviamente le persone che non soffrono di questa fobia si metteranno a ridere o troveranno tutto ciò esagerato. Hanno ragione a pensarla così in realtà perchè alla fine il ragno è un esserino timido che ha più paura dell'uomo , tanto è vero che si nasconde, l'aracnofobico però non riesce a vedere la cosa in questa maniera. Esiste il modo per guarire da questa paura, la soluzione è affrontare il problema.
La terapia si chiama terapia comportamentale e sarebbe meglio effettuarla con uno psicoterapeuta. 
Si parte in un primo momento con una desensibilazione sistematica in cui si costruiscono una ventina di situazioni ansiogene in ordine gerarchico. In seguito bisogna rilassarsi e cominciare a pensare alla situazione meno paurosa delle venti, quando si riesce a tollerare la prima si passa alla successiva e così via. In questo modo si associano le sensazioni di paura alla tranquillità, per cui alla fine diventano innocue.
Il secondo passo si chiama inondazione. Si deve pensare alle situazioni più paurose arricchendo sempre di più con particolari che possono creare disturbo, con l'esercizio si impara a non averne più paura.
L'ultimo passo consiste di toccare il ragno per poter così guarire.
Ovviamente ciò può funzionare se una persona vuole realmente affrontare la fobia e guarire. 
 

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