venerdì 31 agosto 2012

Maria Montessori

Oggi volevo ricordare la nascita di una grande donna che ha operato in Italia nel settore dell'educazione.
Maria Montessori, nata il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle è la prima donna a laurearsi in Medicina. In un primo periodo lavora in una struttura psichiatrica occupandosi dell'educazione dei disadattati. Fino a quando nel 1907, dopo essersi laureata in Filosofia, decide di aprire la Casa dei Bambini.
La Montessori rivela come gli adulti non capiscano il bambino. Il fatto che tutto sia a misura degli adulti fa avvertire all'infanzia la sua debolezza e schivitù dal mondo adulto.
Secondo la Montessori ci dovrebbero essere due mondi distinti: quello del bambino e quello dell'adulto.
Per compiere questa separazione si ha bisogno di tre condizioni pedagogiche:
- l'ambiente adatto;
- apposito materiale scientifico;
- una nuova figura di docente.


La Casa dei Bambini come ambiente adeguato

La Montessori ritiene che tutto debba essere a misura di bambino. Gli arredi classici sono abbandonati. Infatti i banchi vengono sostituiti con tavolini e sedie per poter essere trasportate dove richiede il momento.
La pulizia dei locali è affidata ai bambini che vivono la cosa in modo gioioso e non come un obbligo.
Il termine Casa deriva appunto dal fatto che viene ricreato un ambiente familiare e i bambini devono svolgere azioni quotidiane.


Il materiale 

Il bambino per la Montessori è attività, quindi deve riuscire ad autoregolarsi e autocontrollarsi. Per questo le maestre non devono intervenire ma lasciare spazio al materiale concesso che crea degli stimoli.
Ai bambini più piccoli vengono dati cilindri di varia dimensione , cubi, prismi. I piccoli devono essere in grado di classificarli (es. dal peso, dal colore, dalla dimensione, dal più grande al più piccolo) gioco a incastri 
A 5 anni si introduce la scrittura attraverso l'alfabeto e così la lettura. 
La matematica viene insegnata attraverso dei fusetti di legno riposti in vari cassettini numerati da 0 a 9. Ad ogni numero del cassettino corrisponde il numero dei fusetti.


La nuova maestra.

La maestra assume il ruolo della direttrice.
Non insegna, ma passa tra i bambini e li aiuta a seconda dei bisogni.
Chi disturba viene messo da solo, così, guardando gli altri che lavorano in armonia e silenzio viene stimolato a imitare i compagni.


Critiche

Come è normale che sia non mancanorono le critiche al modello montessoriano.
E' stata criticata per il suo uso rigoroso dei materiali, è stata accusata di sottovalutare il disegno e di dar molto peso in modo quasi ossessivo ai sensi.
Molti sostenevano che isolasse i bambini dalla società e dalla famiglia.

Nonostante ciò c'è da dire che la donna delle vecchie mille lire ha fatto in modo che nascessero scuole in Europa che adottano il suo metodo ancora oggi.
Di sicuro quei bambini riescono ad imparare meglio che nel nostro Paese in cui i piccoli all'età di 6 anni sono costretti a stare seduti ai loro posti, senza potersi muovere se non al suono della campanella (quando è concesso).
Seduti per quasi 5 ore in cui pur di non ascoltare l'insegnante si mettono a disegnare sui banchi, in questo modo è sicuro che l'apprendimento (almeno a scuola) non è avvenuto.  
 

   
 

giovedì 30 agosto 2012

IL DISEGNO COME PRIMO LINGUAGGIO.


L'arte del disegno è una tecnica molto antica.
Anche gli uomini delle caverne disegnavano per potersi esprimere.
Così fanno i bambini. Non sapendo esprimersi in modo adeguato e manifestare tutte le loro sensazioni, prendono carta e penna e iniziano a tracciare linee sul foglio.
Noi guardiamo quelli che sembrano scarabocchi e non li prendiamo sul serio, magari ci ridiamo anche su.
Il bambino però percepisce questa cosa e le ansie, le paure, i dubbi che si teneva dentro e che ha manifestato nel foglio si concretizzano perchè, anche i genitori che per lui sono figure di riferimento non lo capiscono. Così nascono i disagi.
Le sensazioni che il bambino prova prendono forma nello scarabocchio. Infatti più è nervoso e angosciato e più i tratti saranno spigolosi, le linee appariranno veloci come se il bambino avesse fatto il disegno rapidamente.
Se il bambino al contrario è sereno il tratto sarà più fluido e meno spigoloso.
Il bambino, lasciando segni sul foglio si accorge di esistere, di essere separato dal resto del mondo ed è una cosa esaltante per lui.
Il disegno è la prima forma di scrittura, è la costruzione del linguaggio. Quindi se il bambino sorridendo del suo operato vi dice che una riga e due puntini siete voi non sminuitelo ma siatene orgogliosi!
 

mercoledì 29 agosto 2012

Giochi d'una volta


Volendo fare un salto indietro nella storia vediamo che giochi facevano
i bimbi di un tempo.

Grazie a scavi archeologici e fonti letterarie siamo venuti a
conoscenza di giochi usati dai bambini del mondo antico. La sorpresa sta nel
fatto che i bambini di ieri, utilizzavano giocattoli molto simili ai nostri
nonostante i millenni che ci separano.
Uno dei primi giochi era il famoso girotondo che cancellava DISTANZE, LINGUE e DIFFERENZE ETNICHE, facendo capire l'uguaglianza tra tutti i bambini.

I giochi all'aperto erano:
dondolarsi sull'altalena,
saltare alla corda,
lanciare l'aquilone,
tiro alla fune,
cavalcare il bastone.
Sono giochi tuttora attuali e che non passeranno mai di
moda.
Anche il gioco dei birilli o il nascondino risalgono al IV millennio a.C.
Significativi sono il gioco delle noci e il gioco degli astragali. IL gioco
degli astragali era il simbolo dell'infanzia e smettere di giocare al gioco
delle noci voleva dire entrare nell'età adulta.
Per quanto riguarda i veri e propri giocattoli venivano riprodotti : animali
da traino, aratri, trottole, marionette e bambole per le bambine che
simboleggiavano la loro religiosità e fertilità.


Quando venivano regalati i giocattoli?
E' importante anche il momento in cui vengono regalati i giocattoli, per non
far perdere loro di significato. Ai giorni nostri i giocattoli si regalano
per le feste (ma bisogna ammettere che a volte per far smettere un capriccio) oppure
per scendere a compromessi (e che magari usano un giorno poi si scordano di avere).
Ai bambini di un tempo i giocattoli venivano regalati al momento della
nascita, quando veniva scelto il nome al neonato, durante le feste religiose,
come ricompensa per i risultati scolastici, come gratifica per obiettivi
raggiunti, come consolazione per qualche malattia.
Nel Medioevo i giochi avevano la funzione di indirizzare i bambini verso la
professione scelta dai genitori. Al futuro prete veniva donato l'altare in
miniatura, al militare soldatini di piombo, alle bambine i fusi per filare o
gli arnesi per cucinare.
Nel Rinascimento si ha il vero progresso del giocattolo infatti in Germania
sorgono le prime fabbriche di bambole. Successivamente verranno fabbricati
piccoli oggetti per poter giocare con le bambole, come le piccole stoviglie,
abitini che segnavano la moda ( soprattutto in Francia) e le famose case delle
bambole.


Nel 1600 il filosofo Locke sostiene che " tutti i giochi e gli svaghi dei
bambini debbono essere diretti a formare abitudini buone e utili". Anche
Rousseau nell'Emilio stimola il gioco definendolo come fonte di gioia. Egli
dovette lottare contro le idee del Metodismo e dell’Anglicanesimo Evangelico le
quali idee erano contrarie a far esprimere la volontà dei bambini e quindi
proibivano i giocattoli.
Nel XVIII sec. gli adulti cominciarono a dedicare più tempo ai bambini e
questo è provato dall’introduzione dei giochi con le carte, tombole, giochi
dell’oca, abbecedari, immagini stampate con soggetti infantili.
Questi erano un aiuto in più per sviluppare capacità logiche e di ragionamento.
Le grandi invenzioni di quel secolo come le leggi dell’ottica, le leggi
fisiche, contribuirono a realizzare giocattoli sempre più all’avanguardia come
le lanterne magiche, i giocattoli animati, bambole meccaniche.
Si arrivò a costruire addirittura bambole che mandavano baci, piangevano e
nuotavano.
Nell’800 si realizzarono trenini a vapore e in Italia nacque la prima fabbrica
di giocattoli in legno, (1855) ad Asiago ad opera di Giovanni Lobbia. La prima
industria di bambole e giocattoli è nata in provincia di Mantova nel 1872.
Nei nostri giorni invece?
Stanno nascendo (negli Stati Uniti sono 300) i musei dedicati al gioco,
bambini di varie età sono divisi per fare varie attività che rientrano nell’
imparare facendo, imparare esplorando e imparare toccando.
Oltre a questi musei ci sono un’infinità di modi per poter giocare con i
bambini. Anche con i neonati. Anzi è molto importante riuscire a stimolare e
sviluppare i loro sensi, infatti nei primi mesi di vita riescono ad orientarsi
nel mondo proprio attraverso i sensi, in particolare l’udito.
Quindi perché non giocare con lui attraverso i suoni?
Fategli sentire campanelle, i sonaglini, vanno bene anche le chiavi di casa
per attirare la sua attenzione.
Dai tre mesi in su si può giocare con i colori, le stoffe e anche con le
simpatiche marionette che qui vi consiglio
. marionetta
Dai 6 mesi fino all’anno si possono fare molti più giochi, come ad esempio
nascondere gli oggetti per far capire al bambino che ciò che non si vede torna
e non sparisce per sempre. Si può farli giocare con le costruzioni, in
commercio esistono costruzioni morbide in modo che i bambini non si facciano
male nel caso cadessero su di esse. costruzioni morbide
Importanti sono le filastrocche come le fiabe prima di farli dormire.
Non sto qui a descrivere tutti i giochi che si possono fare perché sono
veramente tanti, basta un poco di fantasia per far divertire i bambini!
Comunque posso consigliarvi un bellissimo libro pieno di suggerimenti utili su
come far giocare i bambini. Questo libro mi è stato d’aiuto per intrattenere i
bambini a cui ho fatto la tata, è semplice da leggere e molto piacevole!
Inoltre vi metto alcuni link su giochi intelligenti da poter comprare nel caso
non si abbia tempo per farli a casa o semplicemente perché molto deliziosi!

101 Giochi Intelligenti e Creativi da Fare con il Tuo Bambino 
lavagnetta
macchinina 

martedì 28 agosto 2012

Il gioco e la sua importanza

Il mio primo articolo parlerà dell'importanza del gioco per i bambini.
Non va sottovalutato l'argomento, in quanto giochi giusti all'età giusta
aiutano il bambino a fare esperienze positive e a sviluppare capacità che da
grandi torneranno utili.

Quindi mamme non considerate i giochi come una inutile spesa di soldi , come
un modo
per tenere buono il bambino mentre voi fate dell'altro, ma consideratelo come
una
serie di esperienze per il bambino che lo aiuteranno a crescere meglio.

Ovviamente i giochi da voi proposti dovranno essere giochi intelligenti e
adatti
a stimolare il bambino, non giochi creati solo per business.

sabato 18 agosto 2012

Benvenuti nel blog di Tata Mary

Benvenuti! In questo blog cercherò di far luce su vari temi ad esempio: fobie, temi psicologici,  temi riguardanti i bambini quali apprendmento, come farli crescere in modo sano e sereno. Ovviamente non si tralasceranno temi di attualità.
Spero che vi troviate bene, nel caso di dubbi, perpessità o sugerimenti vi invito a scrivere per potermi così migliorare.Quindi commentate pure! :-)